Angina pectoris
E’ il dolore di petto, che indica problemi a livello delle coronarie.
Le coronarie sono arterie che circondano il cuore. In esse scorre il sangue che va a "nutrire" il cuore.
Le coronarie, come gli altri vasi, possono andare incontro a restringimenti, a causa della formazione di placche aterosclerotiche o a completa ostruzione.
Nel caso dei restringimenti l’afflusso di sangue al muscolo cardiaco si riduce.
In taluni casi la "sofferenza cardiaca" non si evidenzia con dolore al petto.
Questa situazione è detta ISCHEMIA SILENTE.
Perché alcuni pazienti non avvertono dolore?
Ad eccezione di casi particolari in cui ci può essere un’alterazione dell’innervazione al cuore, il fenomeno non trova una facile risposta.
In alcuni soggetti la spiegazione risiederebbe nella soglia per il dolore più alta (elevata produzione di endorfine, sostanze antidolorifiche).
Quanto è frequente l’ischemia silente?
Non esiste un dato di incidenza . Si parla di una percentuale compresa tra il 2% ed il 12%.
E più facile riscontrare l’ischemia silente in persone che hanno già sofferto di un episodio acuto ( angina o infarto miocardio ).
Mediante quali test può essere messa in evidenza l’ischemia silente ?
Test da sforzo con il cicloergometro ( bicicletta ) o con il tappeto scorrevole.
ECG dinamico ( detto anche ECG Holter ); registrazione in continuo di un ECG di norma per 24 ore.
Quali provvedimenti adottare nel caso della presenza di episodi di ischemia silente ?
Il medico curante prescriverà una terapa.
Sarà inoltre necessario agire sui fattori di rischio:
- instaurando una dieta a basso contenuto di grassi. Se la colesterolemia fosse elevata è ncessario instaurare una terapia farmacologica;
- intraprendendo una moderata attività fisica;
- attenuando le attività stressanti;
- normalizzando la pressione arteriosa;
- riducendo il peso corporeo, se in sovrappeso;
- elimin ando il fumo.
Sono più gravi gli episodi ischemici con dolore o quelli senza?
Il dolore ischemico cardiaco ha un significato, in ultima analisi, "protettivo", poiché con la sua comparsa induce il paziente a interrompere la sua attività e a ridurre così il lavoro del cuore, che risente quindi meno del ridotto apporto di sangue.
In assenza di dolore il paziente continua invece tranquillamente nella sua attività, senza accorgersi che il suo cuore è in una situazione di sofferenza.
Si comprende quindi come un episodio ischemico cardiaco senza dolore sia da considerarsi decisamente più pericoloso.
Flavio Doni
Cardiologia , Policlinico San Pietro , Ponte San Pietro , Bergamo
( Xagena )
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